Dimensioni finali aceri giapponesi
Riguardo alle dimensioni finali degli aceri giapponesi o meglio di ogni varietà di acero giapponese ho preferito, nelle schede specifiche di ogni varietà, non dare indicazioni precise perché le condizioni stesse in cui viene posta la pianta possono far variare in maniera considerevole questi numeri.
Queste esperienze sono simili alle considerazioni che riguardano le esposizioni: molte piante in certi paesi dell'Europa centro - settentrionale possono vivere tranquillamente in pieno sole ma questo, decisamente può non essere vero per l'Italia e nello stesso ambito nazionale la situazione è molto diversa a seconda che ci si sposti dal nord al centro, al sud. In altre parole varietà che in cataloghi inglesi od olandesi vengono date a 7-8 metri finali, difficilmente li raggiungono in Italia, ma se si parla di zone molto vocate come quella del Lago Maggiore potrebbero addirittura superarli mentre in altre a malapena raggiungere un terzo di quella misura. Non bisogna poi dimenticare che molte piante giovani, anche di cultivar spesso ritenute nane o semi nane, crescono in modo rapido e vigoroso per i primi anni per poi rallentare vistosamente la loro vigoria una volta definita una impalcatura generale nella ramificazione.
Credo quindi che per dare valutazioni corrette occorra farsi una certa esperienza, con le piante nelle proprie zone e dare suggerimenti di carattere generale sulle performances di una varietà tenendo conto delle variabili che ciascuno ha nelle proprie aree. Le mie indicazioni di massima sulla vigorìa sono quindi fornite in base all'esperienza della mia zona, la Romagna occidentale, in piano ma ai piedi delle prime colline che non è senz'altro una delle aree migliori per gli aceri giapponesi, soprattutto per il fatto che, ad iniziare dalla tarda primavera, sono sempre più frequenti temperature molto alte, venti caldi e secchi precipitazioni scarse o inconsistenti e che questa situazione tende a protrarsi, purtroppo, ben oltre a quello che dovrebbe essere il limite astronomico della stagione estiva arrivando, come è successo nel 2008, 2009 e 2011, addirittura a metà del mese di ottobre.